Ivan Karas, artista ucraino nasce 33 anni fà a Berezhany, vicino a Ternopil, da famiglia contadina, ma il sangue dei suoi avi musicisti e pittori di grande talento, con poche possibilità di affermarsi a seguito del regime che l’Ucraina visse quando Stalin sali al potere, scorrerà nelle sue vene molto presto.
Non possiamo dimenticare che tra il 1932-33 Stalin uccise più di sette milioni di ucraini e tra questi molti artisti ed intellettuali.
Distrusse più di 250 chiese e cattedrali.
Forse proprio per questa eredita storica, che la famiglia incoraggerà Ivan a percorre gli studi artistici.
Frequenta il liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Leopoli, proprio qui si classifica primo del corso, vincendo così una borsa di studio che lo farà giungere a Roma.
Nelle opere vengono rappresentate più delle volte, figure cristiane, con tendenza alla frontalità dell’immagine, la rigidezza dell’atteggiamento, la fissità dello sguardo, ci farà pensare alla pittura “bizantina”.
Questa fissità e solennità delle figure cristiane d’oriente, si potrà ritrovare ed ammirare nelle icone che Ivan dipingere per alcune chiese ucraine di Leopoli, Ternopil e Berezhany.
A Roma frequenterà l’Accademia di Belle Arti di Via Ripetta allievo del professor Trotti, titolare della cattedra di pittura, specializzandosi nel restauro dei affreschi murali e di dipinti su muro, avvicinandosi così alla pittura occidentale, contrapponendo ai precedenti personaggi stilizzati, un’immagine più concreta e reale, i colori diventano più chiari le forme frammentate e dissolte.
Pittura il cui potere di seduzione si impone al primo sguardo, i nudi carichi di sensualità primitiva e selvaggia caratterizzeranno molte delle sue opere.
In Italia ha lavorato molto, ha eseguito una serie di dipinti su vetro per la chiesa della Natività di Roma, a Napoli ha restaurato il soffitto del 500 della Chiesa di S. Madre Regina, ha progettato i mosaici per la chiesa S. Maria a Montalto di Messina e tante altre opere che lo hanno portato a ricevere numerosi riconoscimenti, compreso l’ambito premio della giuria alla Mostra Internazionale del Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Maria Grazia Padauno.